venerdì 13 gennaio 2012

Club vacanze (1995)

   La continuity pierinesca ufficiale, dopo Pierino torna a scuola, sarebbe continuata con il film mai realizzato sul Pierino richiamato alle armi. In teoria fanno parte della continuity ufficiale anche Pierino stecchino, che però non è mai stato proiettato e giace nel caveau di qualche banca sequestrato, e i film di Iudice, che però vanno inseriti nel calderone dei Pierini inediti, perché se li è visti Iudice a casa propria dopo averli girati. Quindi, a voler essere rigorosi nell’esegesi delle fonti istituzionali della Repubblica Popolare Scatologica, dovremmo intendere per Pierini ufficiali solo quelli con Alvaro Vitali, regolarmente distribuiti al cinema e inseriti in un contesto di continuità di trama (se così si può chiamare). Quindi niente film con Alvaro ai quali è stato inserito il nome “Pierino” nel titolo per acchiappare spettatori. Detta così, l’ufficialità finisce con Pierino torna a scuola e forse è giusto che sia così.
   Inserisco tuttavia Club vacanze del 1995 tra i Pierini ufficiali solo per ragioni filologiche. Si tratta infatti di un film regolarmente distribuito (seppure solo in televisione perché girato solo per la televisione) e girato ancora con un minimo di professionalità, con Alvaro che fa più parti, tra cui, per cinque minuti proprio Pierino. Andy Luotto, nella prima scena, quando si reca a cercare Alvaro che fa il carrozziere, si imbatte prima in Pierino, il suo fratello maggiore, che sta pisciando contro un muro. Il tempo di raccontargli la barzelletta della sorella che “sarta… da un cazzo all’altro”, e scompare di scena. Per conto mio l’ufficialità e salva e conseguita.
   Il film è poca cosa. Ci sono un po’ di vecchie glorie della commedia erotica (oltre ad Alvaro e Luotto, ci sono anche Bruno Minniti e Lucio Montanaro, quest’ultimo – pare – anche coproduttore), e c’è il vecchio Alfonso Brescia, completamente isolato dai produttori dopo la scomparsa del cinema di genere, che infatti si autoproduce. Mezzi e scenari sono al limite del dilettantismo e la mano del regista si vede pochissimo. Se non ricordo male è anche in presa diretta, tanto per non farci mancare nessun difetto. La trama è risibile, non che sia un problema, perché in questi film non è necessaria, ma occorre che almeno a qualcuno interessi fare un prodotto decente, e qui pare che siano tutti al “si salvi chi può”. Alvaro e Lucio Montanaro sono scambiati per rapinatori con bottino in valigia da Andy Luotto che li assume nel suo albergo/villaggio, dove si svolgeranno tutte le gag (equivoci, doppi sensi, scambi di camera e di persona eccetera). Insomma un remake di La dottoressa preferisce i marinai, con la coppia comica Alvaro / Gianni Ciardo, che però, pur essendo una cazzata, era perfettamente inserito in un contesto e funzionava (con Lucio Montanaro che faceva il cameriere che doveva portare la medicina per l’aerofagia a Gino Pagnani, ma gli cadeva sempre il vassoio a causa delle scuregge meteoriche di quest’ultimo, bei tempi!). Qui però sono tutti fuori forma e probabilmente questo è il primo segnale che i due protagonisti sono ormai fuori tempo massimo (cosa che fino a poco tempo prima non era): per questa ragione non bisognava affatto proseguire con revival successivi (Se lo fai sono guai, Vacanze a Gallipoli eccetera). Club vacanze è stato l’avvisaglia, mentre l’assenza di distributori per i prossimi film sarà la conferma.

Nessun commento:

Posta un commento