venerdì 16 dicembre 2011

Hanno arrestato Maurizio Pistocchi, per associazione a delinquere finalizzata alla diffusione dell’odio

    E chi lo avrebbe mai detto. Pistocchi è la classica persona che non credevi che potesse fare del male a qualcuno e meno che mai odiare. E poi che cazzo vuol dire “finalizzata alla diffusione dell’odio”? Che mo l’odio è un reato? E poi cos’è la diffusione dell’odio, stampavano un quotidiano con scritto chi va odiato? Perché io mi ricordo che quando quel minorato mentale di Tartaglia (che poi è stato assurto a nuovo Robespierre) ha tirato la statuetta a quel minorato mentale di Berlusconi (che poi è stato licenziato da capo del governo perché liberalizzava troppo lentamente), quel minorato mentale di Travaglio (che poi è rimasto al suo posto a pontificare) aveva teorizzato il “diritto all’odio”. Che mo Travaglio può odiare e Pistocchi no?
   Certo, come moviolista valeva poco: a Pressing non si capiva mai se il rigore o il fuorigioco ci fosse o meno. E poi arrivava Sivori e discordava con tutti. Se per tutti era rigore, per lui no. Se per tutti era gol regolare, per lui era fuorigioco. Però da lì ad arrestare Pistocchi… e poi non me lo facevo di destra. Forse perché romagnolo, e i romagnoli me li vedo tutti vetero PCI, poi transitati al PD senza avere capito di essere passati dall’altra parte.
   Allora indago e scopro che in realtà non è Maurizio Pistocchi, ma è Maurizio Boccacci. E che Pistocchi è ancora libero e non c’entra niente con tutto quello che ho scritto fin’ora. E che Maurizio Boccacci è un noto estremista di destra e non sa fare la moviola (come anche Pistocchi) e soprattutto non è romagnolo, ma solo romano. Quindi Boccacci non ha mai conosciuto Omar Sivori, almeno credo, e nemmeno De Luca, Tosatti, Bartoletti e Vianello (che però aveva fatto la Repubblica Sociale).
   Ora, io mi chiedo, perché arrestare una persona solo perché non ha mai conosciuto De Luca, Tosatti e Vianello? Chi era veramente Maurizio Boccacci?
   E qui la rete e la stampa si scatenano nella fiera delle stronzate stile wikipedia.
   Anzitutto Maurizio Boccacci non è Maurizio Pistocchi. Sono due persone diverse e non c’entrano niente l’una con l’altra. E questa è l’unica cosa ben chiara. Per il resto è un proliferare di piccole biografie che hanno preso tutte le sigle neofasciste degli ultimi trent’anni e le hanno messe assieme, con un po’ di stragi, aggressioni e fatti da stadio, che non guastano mai.
   Alla fine, se scavi, Boccacci sembra pure uno dei meno peggiori, un onesto – politicamente inteso – addetto ai lavori, che di militanza ne ha fatta tanta. Qualche scivolone nell’istituzionalità l’ha avuto anche lui, come quando tra il 2004 e il 2008 ha fatto parte della Fiamma Tricolore (combinazione proprio nel periodo in cui il segretario nazionale è stato parlamentare europeo, e quindi nel periodo in cui nel partito sono entrati dei soldi). Ma a parte quello, se vai a vedere, Boccacci sembra veramente il meno peggiore. Non si capisce bene che lavoro faccia o se abbia mai lavorato, ma a parte quello. I giornali e soprattutto La Repubblica, lo additano come sodale di Gianluca Iannone, il capo di casa Pound e Gianluca Castellino. Tutti e tre hanno fatto parte della Fiamma Tricolore, nel periodo in cui c’erano i soldi e tutti e tre, chi prima, chi dopo, se ne sono andati quando i soldi sono finiti. Ma solo Boccacci ha scelto – almeno a vedere da fuori – di re imboccare la strada della militanza dura e pura. Castellino, invece, che si chiama in realtà Giuliano, ma i giornali lo chiamano Gianluca, è stato veramente il delfino di Boccacci, ma – dopo essere stato federale, commissario, segretario, podestà di qualunque possibile movimento neofascista istituito a Roma – oggi regge il moccolo ad Alemanno e fa il tifo non più per la Roma, ma per israele e i sionisti. Nei forum di estrema destra è oggetto di grasse risate e ne parlano tutti come di un deficiente analfabeta. Almeno Boccacci è rimasto filopalestinese, mentre Gianluca Castellino, come detto è diventato sionista, e casa Pound è per i due popoli e due stati (che è una formula ambigua degna della solo della merda, non a caso utilizzata da Massimo D'Alema, che è stao il primo a parlare di "equivalenza").
   Dicono che Boccacci e i suoi stavano progettando di ammazzare il rabbino capo di Roma. E che non avrebbero mai voluto ammazzare Pistocchi, che peraltro non li conosce. E che li hanno beccati perché ne stavano parlando allegramente al telefono. E questa è una stronzatona mega che getta una luce sinistra su tutta la vicenda…ma che cazzo, stai per ammazzare uno degli uomini più potenti d’Italia e lo dici per telefono? Nemmeno Pistocchi avrebbe mai fatto un errore del genere. E per conto mio nemmeno Boccacci. È come quando nel processo per gli assassini di Marta Russo (che per inciso non erano Scattone e Ferraro, che invece sono stati condannati), il pm ha fatto ispezionare l’agenda di Scattone, come se veramente uno avesse scritto “ore nove: uccidere Marta Russo”.
   E nel frattempo mattino cinque, pomeriggio cinque, tg cinque, studio aperto e tutticazzicheselifregano stanno dedicando servizi ed interviste alle pittoresche riserve indiane neofasciste, che diligentemente ci cascano e vengono a spiegare tutto il loro pensiero in televisione, quando è evidente che il governo di banchieri, che loro a parole osteggiano da sempre, li sta usando come scudo perché si parli d’altro.

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